Notizia esclusiva: Liguria Rainbow scrive a Marco Bucci

Genova – Il Coordinamento Liguria Rainbow scrive una lettera aperta al sindaco di Genova perché non vuole dare il patrocinio al Liguria Pride 2018. Il messaggio dice: “Caro sindaco Bucci. Ti chiediamo di riconsiderare la decisione presa sulla non concessione del patrocinio alle due iniziative per cui abbiamo fatto domanda: la Coloratacena e il Liguria Pride. Ti Chiediamo innanzitutto di considerare la vera questione: esiste l’omofobia? In cosa consiste? Per noi la risposta è positiva e in molte e molti possono raccontare le diverse sfumature in cui l’omofobia viene vissuta sulle pelle, nostra e delle persone che ci sono vicine a cominciare dai famigliari. La violenza spesso è sottile, si esprime nello stigma, nella derisione, nel voyeurismo, nella negazione della individualità dei e delle singole, come se le persone omosessuali fossero solo ritratti da televisione o da rotocalco, come se non fossero soggetti a tutto tondo che condividono, con il resto della società, le medesime difficoltà e aspirazioni. Frutto di un immaginario distorto e riduttivo: l’omosessualità solo come rapporto sessuale, e non come dimensione affettiva, emotiva, relazionale, oltre che sessuale. È da questa visione errata e disumanizzante che derivano le affermazioni del tipo “siate gay a casa vostra“. No non è un fatto privato: lo è nei regimi autoritari, lo è dove si ha paura di vivere liberamente la propria vita, lo è dove nonostante non si venga perseguiti dalla legge si vive ancora sotto lo stigma dell’insulto e della violenza. Qual è il compito di una amministrazione pubblica? Prendere coscienza per prima della violenza e delle sue cause per poi adottare politiche di intervento per ridurre il danno, contrastare i fattori che riproducono i comportamenti lesivi e discriminatori verso categorie di persone, migliorare la qualità della vita di tutti i/le cittadine. Difendere i diritti della maggioranza è tratto distintivo dei ragimi non democratici, mentre in democrazia si persegue un sistema di equilibri e di garanzie per il bilanciamento tra maggioranze e minoranze (politiche, religiose, di genere, sociali…). La democrazia è un metodo volto a limitare l’esercizio del potere come autoritarismo , essa tutela i diritti della minoranze che non sono al potere e che magari non ci andranno mai. Un sindaco che si definisce liberale non può schierarsi a rappresentare chi con arroganza si proclama cittadino di Serie A perché il caso lo ha fatto nascere occidentale, bianco, eterosessuale (magari maschio). Divisovi sono coloro che dalle differenze (di genere, di identità e di orientamento sessuale, o anche di etnia, credo religioso, classe) fanno derivare giudizi morali, gerachie di potere, esclusione sociale, certo non siamo divisivi noi che difendiamo i dritti umani universali. Pensiamo vi siano le condizioni per un ripensamento, un punto di incontro”. L’associazione della Liguria colorata Pride ha già fissato una riunione il 10 aprile 2018 alle ore 19.00 presso la Sede di Liguria Pride, in Via Mascherona, 21 a Genova.

 

 

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