Esordio nell’editoria di Leyla Ziliotto

Genova – Giovedì 18 gennaio 2018 alle ore 17.00 presso il Salone rappresentanza di Palazzo Tursi è stato presentato il libro di Lelyla Ziliotto, “Mia madre mi odia“. La Sala, gremita di persone, ha visto protagonisti diversi assessori municipali, l’assessore con delega allo sport Stefano Anzalone, il vicepresidente del Municipio Levante Bogliolo, avvocati e giornalisti televisivi e di carta stampata fra i quali Anna Chieregato, Piero Sessarego e Mauro Traverso, l’ex direttore del carcere di Marassi Mazzeo il quale è intervenuto durante il dibattito finale, ma anche personalità artistiche prima fra tutte il direttore d’orchestra internazionale Marco Guidarini e la critica letteraria Rosa Elisa Giangoia. L’affluenza è stata numerosissima e la varietà delle tematiche trattate ha coinvolto il pubblico tanto da aver creato un vero e proprio dibattito “socio-culturale”. L’evento, promosso dalla consigliera comunale e regionale e con delega alle istituzioni Lilli Lauro, ha contribuito a sensibilizzare la spinosa problematica dei padri separati, vista questa volta però da una prospettiva femminile, quella dell’autrice e di conseguenza obiettiva. Il libro, edito dalla casa editrice Tabula Fati ed acquistabile su ordinazione in tutte le librerie d’Italia, verrà presentato a Savona presso il Feltrinelli Point di Paolo Schiavi e moderato dalla nota giornalista televisiva. Lilli Lauro, consigliera regionale e comunale delega alle istituzioni, ha detto: “Anni fa quando ho incontrato i rappresentati dell’associazione “Papà separati Liguria” ho scoperto che alla vicepresidenza era stata nominata una donna. A dire il vero, una ragazza poco più di venti anni. Questa ragazza è Leyla Ziliotto, la giovane autrice di “Mia madre mi odia“. Sono stata molto coinvolta dalla lettura del romanzo che prende spunto da una dolorosa vicenda familiare, da cui la protagonista riesce ad uscire solo attraverso il suo coraggio, la sua forza e la scrittura. Ho deciso di sostenere la presentazione del libro perché la sua lettura ci permette di riflettere su quanto sia insensato lo stereotipo che intende la violenza come una prerogativa maschile e perché tocca un tema il delicato tema del divorzio visto dalla parte dei soggetti più fragili: i bambini e gli adolescenti. Credo che sia utile leggere questo libro. Nel corso della presentazione del suo romanzo, Leyla ha raccontato come scriverlo sia stato un atto liberatorio oltre che creativo. Il lettore può farsi catturare da una narrazione, carica di contenuti emotivi, e trovare delle risposte a tanti falsi miti“. 

 

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